Il Ministero dell’Educazione ha dichiarato ieri che condurrà un’indagine a livello nazionale sul fenomeno del bullismo scolastico. La decisione è stata presa dopo l’ultimo caso in ordine di tempo di suicidio causato da bullismo, noto in giappone con il termine ijime.
Lo scorso 23 ottobre la dodicenne Uemura Akiko è stata ritrovata dalla madre impiccata nella sua stanza. Si ritiene che il suicidio della giovane sia stato causato da ripetuti episodi di bullismo iniziati lo scorso anno dopo che sua madre, di nazionalità filippina, partecipò ad un evento scolastico.
Dopo un rifiuto iniziale, la scuola elementare Niisato Higashi di Kiryū (prefettura di Gunma), ha ammesso lunedì scorso che la ragazza era spesso oggetto di abusi da parte dei compagni di scuola. Il Ministero dell’Educazione ha sollecitato i Dipartimenti per le le Politiche Educative delle varie prefetture di condurre indagini periodiche sul bullismo scolastico. Il Ministero ha inoltre invitato le scuole e gli enti locali a cooperare con le famiglie degli studenti per affrontare il problema.
A seguito dell’incidente, la scuola di Akiko ha condotto un’indagine, e ha concluso che la ragazza era spesso bersaglio di atti di bullismo. Lunedì la maestra di Akiko e il preside della scuola, Kishii Yoichi, hanno porto le proprie scuse alla famiglia della ragazza.
“La scuola avrebbe dovuto tenere colloqui con gli insegnanti fornendo tutto il sostegno possibile alla famiglia”, ha dichiarato il Ministro dell’Educazione Takaki Yoshiaki. “È importante scoprire i segnali di bullismo nella loro fase iniziale. Dobbiamo inoltre verificare se le misure adottate in passato per prevenire il bullismo scolastico funzionino oppure no ed agire di conseguenza”.
Secondo quanto riferito dalla scuola, Akiko a fine settembre avrebbe iniziato a pranzare da sola, nonostante la sua maestra avesse formato piccoli gruppi di studenti per il momento del pranzo. Dopo vari solleciti da parte della maestra agli altri sudenti, la situazione non è cambiata e Akiko ha continuato a mangiare da sola per due settimane. Nel mese di ottobre ha fatto molte assenze.
Akiko insieme alla sua famiglia nell’ottobre del 2008 si è trasferita dalla città di Nagoya a Kiryū. Gli atti di bullismo sarebbero iniziati l’anno seguente. All’inizio dell’anno scolastisco i suoi compagni di classe iniziarono a prenderla in giro dicendole che puzzava e chiedendole se si lavasse. Akiko chiese ai suoi genitori di poter cambiare scuola, dicendo loro che era disposta ad andare a piedi a scuola anche se la scuola era lontana da casa. I genitori chiesero consiglio alla scuola in numerose occasioni, decidendo di cambiare istituto scolastico alla fine delle elementari. Dopo alcuni giorni di assenza da scuola, sabato 23 ottobre Akiko si è svegliata alle 9:00 e ha fatto colazione. A mezzogiorno quando la mamma è entrata in camera sua l’ha trovata impiccata con una sciarpa che le aveva fatto a maglia.
La bambina non ha lasciato nessun biglietto di addio, ma dopo il suo funerale sono stati ritrovati un fumetto da lei disegnato intitolato “Gli amici sono davvero buoni!”, e una foto di classe in cui i volti dei compagni erano segnati a mano con una croce. Su un giornalino Akiko ha anche scritto che se avesse potuto realizzare un desiderio avrebbe voluto che la sua scuola scomparisse.
(articolo a cura di Bea Montanari)
ma guarda te che bella bambina finita così ..accidenti come odio i bulli a me ne sono capitati anche quando frequentavo le scuole ma ci ho pensato io a calmarli ..accidenti che rabbia mi fanno!
condoglianze alla famiglia! 😦
Scioccato, mentre leggevo mi venivano i brividi.. e ci vantiamo di essere nel 2010 lasciando che accadano queste nefandezze?! Non ho parole…
Condoglianze alla famiglia!!!
A dodici anni bisognerebbe davvero scoprire la vita, non essere costretti a impiccarsi… o costringere proprie compagne di classe a farlo.
E purtroppo Akiko è solo l’ultima di una serie di persone che hanno ceduto! Se si andrà avanti così i giapponesi si divideranno in due categorie: i prepotenti e arroganti, e i sommersi, i suicidi, gli sconfitti.
Quello che mi lascia più sconcertato, comunque, è che solo ora ci si decida non a prendere severe misure, ma semplicemente ad indagare sul fenomeno, come se ogni adulto oggi non avesse sperimentato il bullismo sulla propria pelle… sempre che non lo pratichino tutt’ora.
“ma ci ho pensato io a calmarli” uhhhhhhh che terrore che fai!!!
cmq in giappone si attivano,qui da noi non ne parla nessuno…che tristezza!
Io penso che i bulli vengano arrestati o espulsi a vita ,questo caso è una dimostrazione che i giovani scolareschi sono indisciplinati,io vorrei fare le condoglianze alla famiglia!!! =(