Il Ministro degli Esteri Maehara Seiji (前原誠司), 48 anni, ha dichiarato martedì che la Cina ha chiesto al Giappone di non inviare rappresentanti alla cerimonia di consegna del Nobel per la Pace assegnato quest’anno al dissidente cinese Liu Xiaobo, 54 anni.

”È vero, abbiamo ricevuto tramite canali diplomatici in Norvegia e a Tokyo la richiesta da parte di Pechino di astenerci dall’inviare un nostro rappresentante ad assistere alla cerimonia di consegna del Nobel per la Pace”, ha dichiarato Maehara durante una sessione della commissione sul bilancio della Camera dei Rappresentanti.

Il Ministro ha aggiunto che prenderà “la decisione appropriata”, ma ancora non si sa se l’ambasciatore giapponese ad Oslo parteciperà o meno alla cerimonia.

La Cina avrebbe richiesto a tutti i paesi europei di non partecipare alla cerimonia del prossimo 10 dicembre che assegnerà il Nobel per la Pace al dissidente Liu. Gli Stati Uniti hanno fatto sapere di non aver ricevuto alcuna richiesta dalla Cina ed è probabile che l’ ambasciatore americano ad Oslo parteciperà alla cerimonia.

Il Primo Ministro Kan Naoto, intervenendo alla stessa sessione, ha espresso la speranza che la decisione di inviare un rappresentante sarà effettuata tenendo presente che il premio evidenzia valori universali. Kan ha ribadito inoltre la sua posizione sull’argomento, dichiarando che la liberazione di Liu sarebbe ”auspicabile”.

La Cina considera Liu un “criminale” ed ha accusato il Comitato Norvegese per il Nobel di dissacrare il prestigioso riconoscimento assegnandolo ad un dissidente.

Primo cinese a vincere tale onoreficenza, Liu è tra gli autori della “Charta 08“, un manifesto democratico che auspica ad un radicale cambiamento politico in Cina, ed attualmente sta scontando undici anni di carcere per aver incitato alla sovversione contro lo stato. Più volte è stato arrestato dalle autorità cinesi durante i suoi due decenni di attivismo politico. Fu arrestato anche in occasione delle manifestazioni di piazza Tiananmen nel 1989.

Nella motivazione motivazione con cui il Comitato ha assegnato il premio per la pace Liu si legge:

La campagna per promuovere i diritti umani universali anche in Cina è stata intrapresa da molti cinesi, sia nella stessa Cina che all’estero. Attraverso le severe punizioni inflittegli, Liu è diventato il principale simbolo dell’intera battaglia per i diritti umani in Cina

Fonte: Japan Today (trad. e a cura di Bea Montanari)